Fisco: Italia, paese più vessato.
Fisco : In base a uno studio risulta che la pressione fiscale nel nostro Paese è più alta del 5,8% di quella reale e nel 2019 è salita di 0,7 punti
Uno studio del Consiglio e della Fondazione nazionale dei commercialisti ha denunciato che in Italia il “peso” della tassazione è più alto delle stime ufficiali, sottolineando che “la pressione fiscale è più alta del 5,8% di quella reale (42,4%)”, superando quindi il 48%. E ciò, scrivono i professionisti, fa del nostro “il Paese più tartassato d’Europa”.
L’economia illegale vale il 12% del Pil – Dopo cinque anni di ininterrotto calo della pressione fiscale, nel 2019 si è verificato un brusco incremento di 0,7 punti che ha riportato il suo livello complessivo indietro di quattro anni. Ma al netto dell’economia illegale, pari al 12% del Pil, ovvero 215 miliardi di euro, raggiunge il 48,2% (+5,8% rispetto a quella ufficiale), la posizione più alta fra i paesi europei. I dati sono emersi dallo studio del Consiglio e della Fondazione Nazionale dei Commercialisti “Analisi della pressione fiscale in Italia, in Europa e nel mondo. Struttura ed evoluzione dei principali indicatori di politica sociale”.
Lo shock del 2012-2013 – Dopo l’ultimo pesante shock del 2012-2013 (+2,1%), negli ani che vanno dal 2014 al 2018 si è verificato un significativo rientro (-1,7%), che ha riguardato, però, maggiormente le imprese, dato che la pressione fiscale sulle famiglie è aumentata.
Fisco: Italia, paese più vessato.
Pressione fiscale sulle famiglie – La pressione fiscale sulle famiglie è risultata, secondo una rielaborazione della Fondazione nazionale dei commercialisti dei dati Istat, nel 2019 pari al 18%, in crescita di 0,3 punti rispetto all’anno precedente. In seguito allo shock 2012-2013, dove la pressione fiscale italiana è cresciuto di 2,1 punti percentuali, la pressione fiscale sulle famiglie è ulteriormente aumentata per poi rientrare leggermente negli ultimi due anni e rimanere quindi invariata, mentre nello stesso periodo la pressione fiscale complessiva si è ridotta di un punto percentuale.
Il valore di Irpef e Iva
– Nonostante gli interventi sul cuneo fiscale degli ultimi anni, l’indicatore Ocse pone l’Italia ai primi posti in Europa: terzo posto per dipendente single con il 48% e primo posto per dipendente sposato con due figli con il 39,2%. Dall`analisi del gettito tributario per singola imposta, si nota che le prime 10 imposte coprono l`85% del totale. Lo stesso dato era pari all’82,3% nel 1995. C’è una tendenza alla concentrazione del prelievo tributario sulle imposte principali.
Pressione fiscale sbilanciata
– Facendo un confronto internazionale, la pressione fiscale si mostra sbilanciata dal lato del lavoro rispetto al consumo. Nel 2018, l’Italia si pone al settimo posto nel primo caso e al 21esimo posto nel secondo. Per il gettito Iva in rapporto al Pil, l’Italia si colloca al 26esimo posto nella graduatoria EU27, mentre per il gettito dell’imposta personale sul reddito si colloca al quinto posto.
Numeri tra i più alti d’Europa
– Nonostante l’eccezionale riduzione del Totale Tax Rate tra il 2006 e il 2020, l’indicatore di pressione fiscale sui profitti societari calcolato dalla banca mondiale per l’Italia sfiora il 60% risultando tra i più elevati in Europa. Particolarmente negativi sono gli indici di efficienza del sistema fiscale misurati dalla Banca mondiale.
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