Giorgio Armani è morto prima della data annunciata, il dramma avviene direttamente tra le mura di casa. La situazione è delicata.
Il giorno dopo l’addio dell’uomo di moda ha spiazzato e creato grande dispiacere nel pubblico che nei suoi confronti aveva una grande ammirazione.

Nelle ultime ore si sono susseguite numerose voci sulla morte di Giorgio Armani, legate soprattutto alla scelta di fare i funerali in forma privata. In realtà questa è stata una scelta dettata da una volontà precisa che aveva espresso proprio lo stilista prima di morire. Una formula che chiude al lutto i parenti e non espone al pubblico e alla folla di curiosi l’evento.
Ovviamente non esiste una formula unica o più giusta delle altre, ma tutto dipende dalla volontà e dalla voglia del defunto e della sua famiglia. Un aspetto che merita tutto il rispetto del caso, ma che porta i curiosi a farsi delle domande.
Noi oggi però non vogliamo parlare di questo, non vogliamo approfondire il motivo per cui Armani ha scelto un funerale in forma privata, quando abbiamo la volontà di andare a capire il perché si può dire che l’artista è morto prima della data annunciata.
Giorgio Armani è morto prima della data annunciata, ecco perché
In realtà la morte di Giorgio Armani si può far risalire al 14 agosto del 1985, quarant’anni da quel tragico evento sono passati e fino all’ultimo lo stilista ha portato il dolore dentro.

L’amore per Sergio Galeotti fu una parte fondamentale della sua vita, l’uomo però morì nel 1985 tragicamente a quarant’anni. I giornali dell’epoca parlarono di infarto, per cercare di mantenere un certo riserbo sulla storia visto che in realtà l’uomo perse la vita per le complicazioni dovute all’AIDS.
Armani e Galeotti si incontrarono per la prima volta nel 1966 a Forte dei Marmi in Versilia e questi divenne anche un suo collaboratore fidato guidando l’azienda nel settore finanziario e amministrativo.
Fu proprio lo stesso Armani a specificare: “Con Sergio morì una parte di me”. Un dolore impossibile da cancellare tanti anni dopo e che segnò prepotentemente la sua esistenza. Un dolore che fino all’ultimo ha fatto parte della sua vita e lo ha condizionato sotto ogni punto di vista.
Giorgio è sempre stato molto riservato però e non ha mai voluto esprimere ulteriori aspetti di questa vicenda, ma chi lo conosce bene sa che quella ferita non si è mai rimarginata nemmeno nei giorni che hanno preannunciato il suo decesso.