Oggi è la “Giornata Internazionale dei cori da stadio sulla bacheca di un tifoso della squadra che odiate”.

Lo scopo della Giornata Internazionale dei cori da stadio è ironizzare – e soprattutto imparare ad AUTOironizzare – sui cori da stadio per spogliarli delle loro connotazioni negative, esorcizzandone la dimensione offensiva fino a renderli una mera accozzaglia di parole inoffensive.

Ognuno può dare libero sfogo a tutta la propria grezzamma contro chiunque – squadre, tifosi, città ecc – senza essere RAZZISTA O DISCRIMINANTE.

Un giusto modo di riproporre il tifo pulito  nei confronti della propria squadra.

Siete pronti?

“Esplosioni di cori e canti, insieme alle bordate di fischi, alle coreografie, ai boati di gioia, disappunto, o disperazione, costituiscono uno degli ingredienti fondamentali che compongono quel fenomeno sociale di ritualità collettiva che va in scena in occasione delle partite e attraverso il quale si dà espressione e sfogo a «emozioni, gioie, dolori, rabbie e frustrazioni».

Un rito catartico in cui entrano in gioco valori e sentimenti che danno senso all’appartenenza comunitaria e attraverso il quale si «dà vita, domenica dopo domenica, […] all’epopea della propria comunità, all’esaltazione dell’atto collettivo, da cui emergono spontaneamente forze ancestrali, mitiche, che si fanno energia e pathos comune», in un clima che può indurre il singolo a sentirsi partecipe di uno stato vicino a una “trance collettiva”.

Oggi è la “Giornata Internazionale dei cori da stadio sulla bacheca di un amico tifoso della squadra che odiate”.

 

E’ il racconto della notte che ogni tifoso Ultras aspetta.

Chiuse le luci da stadio, la gioia dei vincitori si  riversa subito tra le strade – non sempre le “proprie”- e sui social..