Novità in arrivo con la riforma pensioni: aumento degli assegni e l’addio a quota 100.
Novità in arrivo con la riforma pensioni: aumento degli assegni e l’addio a quota 100.
Non si aspetta altro che conoscere i dettagli della nuova riforma pensioni che entrerà in vigore a gennaio 2021. Le parti sociali avranno incontro con il governo per gettare le basi della nuova riforma al fine di rendere il nostro sistema previdenziale più sostenibile.
Si sente spesso parlare del possibile addio a Quota 100, ma anche di un aumento degli assegni pensionistici, anche se, oramai, sembra un fatto assodato.
Verranno introdotte nuove misure di flessibilità, tra cui anche l’Opzione Donna, Ape Sociale ed Ape Volontario.
La nuova riforma deve tener conto delle direttive impartite dall’Ue.
Novità in arrivo con la riforma pensioni: aumento degli assegni e l’addio a quota 100.
Ciò che ne uscirà dovrà essere passata al setaccio dalla Commissione Europea, la quale non tollererà altri discostamenti d bilancio.
Tra i punti principali vi è il possibile aumento degli assegni previdenziali.
L’Inps ancora non ha dato il via libera per l’incremento delle pensioni di invalidità, ma pare certo che il governo accetterà la proposta dei Sindacati di aumentare gli assegni delle persone meno fortunate.
Aumenterà anche il numero di chi percepirà la quattordicesima Inps e il taglio delle imposte fiscali.
Si parla anche dell’introduzione di una nuova pensione di garanzia e di nuove misure di flessibilità, le quali favoriranno l’uscita anticipata dal mondo del lavoro per l’ingresso di nuove leve nel mondo del lavoro.
Sono in arrivo le proroghe per l’Opzione Donna e per l’Ape Sociale.
Pare, invece, certo l’addio alla Quota 100, che prevede la possibilità di uscire in anticipo dal mondo del lavoro per chi ha compiuto 62 anni e con un’età contributiva di almeno 38 anni.
È probabile che questa venga sostituita da Quota 41 consentendo di uscire in anticipo dal mondo del lavoro chi ha almeno 41 anni di contributi versati.
Mi auguro che venga davvero presa in considerazione la necessità di aumentare la quota pensionistica.Da insegnante di ruolo ,dopo venticinque anni di servizio,con contributi versati,percepisco una pensione di 1017 euro netti. Credo che siano davvero una quota misera!
Penso che sia doveroso occuparsi degli assegni pensionistici insufficienti alle esigenze della vita quotidiana,nel rispetto della dignità del lavoro prestato.